di Grazia Gistri, insegnante di italiano di Trama di Terre, giugno 2018
“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”
E’ l’ultimo giorno del corso d’italiano che si tiene a Trama di terre per donne straniere e Nora, una giovane donna colombiana, ha voluto portarci una citazione da Il Piccolo principe di Saint-Exupery : “Non si vede solo con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”
A tutte da’ da pensare questa citazione e piace.
Blanca, una signora venezuelana, caratterizzata da una folta chioma di capelli neri, neri, neri, ci legge il suo pensiero: “Amo leggere per poter viaggiare nel tempo.”
Ange, una giovanissima mamma della Costa D’Avorio, ci parla della sua infanzia: “Da bambina vivevo con la nonna in campagna, lei mi diceva parole belle e mi ha insegnato a piantare il riso.
Ci soffermiamo sull’espressione “parole belle”, in italiano è poco corretta, ma è così poetica ed espressiva!
Lili, un’anziana nonna cinese, ci tiene un lungo discorso su un suo vicino di casa e su quanto l’ha aiutata . Lili ha sempre bisogno di dire molte cose è creativa, ricca di idee, ma stenta molto a parlare in italiano, riusciamo a ricostruire il suo discorso cogliendo una parola ogni tanto.
Io, la loro insegnante, dovrei leggere il programma svolto, ma adesso fra queste donne c’è un clima così piacevole e ricco che sento necessario che si parli dell’esperienza di quest’anno.
E’ stato certo un anno ricco di apprendimenti, ma anche di tutte le volte che ci siamo trovate in piazza, insieme, per la giornata contro la violenza alle donne, per l’8 marzo, dove ognuna ha raccontato com’è l’8 marzo nel proprio paese. Abbiamo ballato per One billion rising, anche la vecchia Lilli.
E ancora abbiamo parlato del Natale, del Ramadan, della giornata del ricordo, della Pasqua, del 25 aprile e ci siamo arricchite con le nostre esperienze e i nostri pensieri.
Oggi non ci siamo tutte, manca la grande e bella Bijou, con lei abbiamo scherzato sul suo rapporto passionale con il marito e abbiamo riso insieme. La bella Bijou, alta e formosa ci ha raccontato che da bambina non entrava nel seggiolone perché aveva un gran sedere. Ogni tanto però si chiude nei suoi pensieri, sembra assente e triste; ha dei pensieri Bijou, deve fare i conti con il lavoro precario, con la povertà, con il fatto che ha due bambini in Costa D’Avorio dalla nonna e non può portarli qua.
Manca anche Ines, dopo un anno e mezzo è tornata in Colombia, ci resterà per 40 giorni, anche lei ha due bambini in Colombia e sappiamo che oggi sarà felice con loro.
Ines è esuberante e ciarliera ed è sempre pronta ad intervenire durante la lezione, le è difficile stare ferma e zitta. Ogni tanto prende in braccio e trastulla la bimba di Ange, quando questa si agita e Ange è impegnata a scrivere o a rispondere. Negli ultimi tempi però è apparsa spenta e silenziosa come non l’avevo mai sentita; mi han detto che stava lavorando molto e in lavori pesanti tanto da essere così stanca da perdere la sua verve!
Manca anche Aisha, una signora marocchina, precisa, sempre impegnata, studiosa. Il Marocco, da dove proviene, è molto arretrato sulle questioni di genere e lei se ne rende conto; ma non tutto il Marocco è così, ci ha fatto presente un’altra giovane madre marocchina che sporadicamente ha partecipato alle nostre lezioni; nei centri più importanti è evidente una crescita sociale. “ Valida solo per chi ha i soldi” , precisa Aisha.
Aisha ha due passioni: le piace mangiare e suonare, indovinate cosa?…La tromba!
Ma è arrivato il momento di parlare di quest’anno ormai trascorso: quali sono state le difficoltà? Quali le cose positive?
Tutte evidenziano che fanno ancora fatica a parlare in italiano, per Ange è molto difficile anche scrivere, lei non è mai andata a scuola e l’esperienza più bella che dice di aver provato quest’anno è stata proprio nel frequentare una scuola e capire cosa vuol dire studiare, capire cos’è un nome, un pronome, un verbo. E tutte comprendiamo che lei è la più brava della classe, lei che è partita da zero e ora sa leggere e scrivere e capire; parte un sincero applauso per Ange, per tutta la fatica che ha fatto, per i traguardi che ha raggiunto.
Erigena, una graziosa sposina albanese, è fra quelle che fanno più fatica a parlare italiano, un po’ perché è molto insicura e ha sempre una gran paura di sbagliare e poi perché oltre alle 4 ore settimanali che trascorre al corso non parla mai italiano, neppure con il marito che è in Italia da 15 anni.
Giorni addietro è stato il compleanno di Erigena e tutte hanno cantato per lei “Tanti auguri a te”, ognuna nella propria lingua madre ( penso che insieme a “Bella ciao” “tanti auguri a te” sia conosciuta in quasi ogni parte del mondo), l’anziana Lili naturalmente l’ha cantata in cinese. Lili è ormai un’istituzione a Trama di terre, è sempre presente e attiva e fa parte del coro di Trama, anzi ne è l’elemento più competente perché lei si è diplomata in canto in Cina dopo un serissimo corso di studi.
In questa occasione abbiamo scoperto che anche Blanca, che naturalmente ha cantato in spagnolo, ha una bellissima voce e probabilmente andrà a far parte del coro.
Blanca è da pochi mesi in Italia e come Erigena si sente molto in imbarazzata quando deve parlare italiano, ha sempre paura di fare brutta figura, ma, al contrario di Erigena, il suo compagno la stimola a parlare sempre italiano.
Blanca è una donna sensibile e appassionata, lei si dedica soprattutto alla lettura di romanzi impegnati e scrive.
Un giorno venne a scuola con le lacrime agli occhi, un suo amico era stato ucciso in Venezuela, quel Venezuela, quella terra disperata che lei ama tanto e di cui lei ci ha parlato in piazza l’8 marzo e la sua voce era commossa e accorata.
Voglio riportarvi qui un breve ma significativo stralcio del brano che Blanca ha letto.
…“ Niente da festeggiare quando le nostre nonne, madri, zie passano ore ad aspettare il camion che forse porterà la pillola per la pressione o anche il paracetamolo.
Niente da festeggiare finché le nostre studentesse, casalinghe , politiche, vengono represse, perseguitate, esiliate, per il semplice fatto di pensare in modo diverso
Mentre c’è l’ingiustizia nel nostro amato Venezuela, che porta un nome di donna qui, non c’è nulla da celebrare……..
… L’8 marzo sentiremo in una sola voce il grido di tutte le donne coraggiose del Venezuela chiedere a questo governo
Niente più violenza
Niente più ingiustizia
Niente più repressione
Niente più impunità
Niente più prigionieri politici.
Niente più morti”
Chi non si fa problemi a parlare un italiano imperfetto è Eleonora, una bella e vivace signora albanese, un tipo energico, attivo che ha mostrato ottime doti comunicative preziose per amalgamare la classe. Tempo fa le telefonai, non ricordo per cosa, da quel giorno, tutte le mattine, mi manda il “Buon giorno” su WhatsApp, presentandolo con fiori e cuoricini, ormai se una mattina non lo trovo inizio a preoccuparmi!
Di se stessa Eleonora dice di essere sempre stata vivace e ribelle, sin da bambina; adesso fa la badante e dopo tanto tempo ha trovato un po’ di serenità perché è riuscita a far venire in Italia i suoi figli, due bei ragazzi che sono la luce dei suoi occhi.
Ma cosa ha avuto di positivo questo corso? Si, abbiamo imparato tanto, è importante, ma ancor più importante è stato trovare un luogo dove ci siamo sentite amiche, amate, rispettate e questo è il pensiero di tutte.
Da uno degli imbrogliatissimi discorsi di Lili capiamo che paragona Erigena ad un cioccolatino dolce, dolce e da qui l’idea di far scrivere a tutte un nome o un aggettivo che descrivesse ogni compagna; quello che è uscito fuori da questo compito è stato bellissimo, come un dono lasciato a tutte da tutte.
Erigena è stata paragonata ad una siepe di gelsomini, Lilli a un fiore di loto e poi ci sono state intere frasi che evidenziavano tanta positività,
Halina è stata definita da tutte “riservata” Ma chi è Halina? Lei è una signora ucraina, da pochissimo tempo con noi, è molto seria, attenta ed impegnata, ma in questo ultimo giorno l’ho vista ridere , come non aveva ancora fatto.
Tante belle cose sono arrivate anche a Debora, una ragazza che fa servizio civile a Trama e che mi ha sempre affiancato durante le lezioni: “Debora è una rosa, Debora è dolce e gentile, Debora mi ha aiutato tanto.” E Debora adesso pensa che sia molto bello il mestiere d’insegnante!
Naturalmente sono arrivate tante buone cose anche per me, per il mio ruolo come maestra paziente, che spiega bene, che fa capire, ma quella che mi ha toccato di più è stata sentirmi chiamare non solo maestra di scuola ma anche maestra di vita! Nora pensa che la frase che ha citato dal Piccolo principe, si adatti a quello che lei pensa di me! Provo un lieve piacevole imbarazzo a tante manifestazioni di stima ed affetto!
Di Nora, una donna fine e colta, viene evidenziato il suo sorriso, sempre presente, il suo avvicinarsi agli altri per dare sempre una mano, con semplicità e naturalezza. E’ tornata da poco in Italia, dopo essere stata per poco più di un mese in Colombia, ha portato a tutte dei “boccadillos”, delle barrette morbide simili a grosse caramelle mou al sapore di frutti esotici, gustosissime!
Lei dice di sentirsi sola in Italia, ma questo è un problema subito risolvibile, basta scambiarsi i numeri di telefono per trovarsi anche fuori da Trama.
Faccio notare a tutte che in classe ci sono rappresentanti di ben 4 continenti: Africa, America, Asia ed Europa.
“Noi siamo il mondo!” Esordisce Nora e con questa considerazione, fra baci, abbracci e ringraziamenti ci lasciamo.
Le donne si scambiano i numeri di telefono, sicuramente tutte le mattine riceveranno il buon giorno da Eleonora!