L’UNIONE fa la forza per combattere la povertà. Sette associazioni, Santa Maria della Carità (Caritas), Santa Caterina, Auser, Croce Rossa, Trama di Terre, Anteas e San Vincenzo, si sono messe insieme creando un’associazione di secondo livello chiamata ‘No Sprechi Onlus’. Questa realtà aprirà a febbraio 2014 un ‘Emporio della Solidarietà’ in via Lambertini, 1/p, nelle vicinanze del Forum Cafè: un supermercato solidale dove le famiglie e i singoli che si trovano in uno stato di disagio sociale possono accedere gratuitamente e fare la spesa con una carta a punti, a scalare rilasciata dalle varie associazioni che seguono queste persone in base alla domanda da loro presentata. Questa richiesta di ammissione è già stata elaborata e sarà fatta compilare a chi lo richiede in modo che, a regime, le famiglie dovrebbero essere circa 500 nei primi due-tre mesi. I viveri saranno forniti sia dal Banco Alimentare che da una trentina di aziende produttrici e distributrici locali che si sono rese disponibili a donare le loro eccedenze.
I VOLONTARI ammontano a oggi a più di 25 e ciascuna associazione cofondatrice si è impegnata a versare una cospicua somma annuale. Si sono già svolti diversi incontri tra queste realtà insieme ai Servizi Sociali e agli assessorati di pertinenza per elaborare le strategie, trovare dei criteri comuni per accedere al beneficio dei viveri, ricercare i locali idonei, far conoscere l’iniziativa alla comunità civile ed ecclesiale, sensibilizzare le aziende perché diventino fornitrici delle loro eccedenze alimentari, cercare le risorse e i volontari.
Il progetto sarà sostenuto anche dal Comune con le risorse destinate al volontariato e dall’Asp attraverso le risorse del fondo sociale distrettuale (regionale). «Nel nostro paese — dice il vicesindaco Roberto Visani — si stanno creando queste alleanze contro la povertà che coinvolgono soggetti del terzo settore e istituzioni. Si cerca di ripensare le nostre città a partire dalle difficoltà degli ultimi. Chi fa politica vorrebbe una città che fa a meno dell’emporio della solidarietà, dove ci fosse una piena occupazione, ma sappiamo che non è così perché le diseguaglianze sociali non hanno risparmiato nemmeno Imola. Le istituzioni insieme al volontariato prova di rispondere a valle a questi fenomeni non potendo farlo a monte».
Mirko Melandri, il Resto del Carlino, 07-12-13