Vi aspettiamo tutte e tutti alle 17:30 presso il piazzale della stazione, da dove partiremo insieme in corteo, per il secondo pride imolese!
RIVOLTA GAYA È TORNATA!
Anche a Imola sentiamo l’esigenza di esprimere con orgoglio il nostro desiderio di liberazione e autodeterminazione sui nostri corpi, contro l’omotransfobia, qualsiasi forma di sessismo e razzismo e contro la barbarie che avanza!
Il congresso della famiglia di Verona è stato un chiaro tentativo di matrice retrograda e integralista di ritorno all’idea di famiglia unica “naturale” ed etero. Oggi come a Verona, respingiamo le provocazioni al mittente! L’inserimento della dicitura madre e padre sulla carta d’identità rappresenta un ulteriore attacco a tutte le famiglie ritenute non conformi. Crediamo che ognuna/o abbia il diritto di scegliere come sentirsi, cosa desiderare e chi amare. Difendiamo il (nostro) diritto di autodeterminazione per tutte le soggettività LGBTQ+.
Chiediamo il riconoscimento delle famiglie arcobaleno e la tutela del diritto alla genitorialità per tutte e tutti, campagne di prevenzione e sensibilizzazione contro omofobia e transfobia.
La violenza maschile – sia essa fisica, economica o psicologica – è un fenomeno che colpisce sistematicamente le donne. Gli stupri e i femminicidi sono il risultato di una cultura maschilista e patriarcale che cerca di limitare il diritto di autodeterminazione di ogni donna. Gli attacchi all’aborto, così come il DDL Pillon e la pratica dell’obiezione di coscienza sono strumenti inaccettabili di controllo sulle nostre vite.
Chiediamo il riconoscimento e il sostegno da parte delle amministrazioni e dei servizi territoriali dei Centri Antiviolenza, campagne di sensibilizzazione, formazione permanente degli e delle operatori/trici, programmi di educazione alle differenze di genere nelle scuole in modo strutturale e il riconoscimento del diritto all’aborto come libero, sicuro e gratuito.
Il diritto di scelta riguarda anche la libertà di movimento. Riteniamo il Decreto Salvini, in continuità con le politiche razziste del Ministro Minniti, un attacco inaccettabile ai diritti umani. Questa legge da un lato attacca i diritti delle persone migranti e dall’altro restringe i diritti di libertà di espressione di tutte e tutti, favorendo sfruttamento (lavoro nero, tratta e sfruttamento sessuale delle donne) e criminalizza la povertà.
Chiediamo il rispetto dei diritti umani, della Convenzione di Istanbul e un sistema di accoglienza reale delle/dei richiedenti asilo.