Martedì 4 dicembre alle 18
Sala Cidra, via F.lli Bandiera, 23, Imola
Stupri di guerra – una violenza continua
«Per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre»
(Motivazione del Premio Nobel per la Pace 2018 assegnato a Denis Mukwege e Nadia Murad)
Il coordinamento delle donne dell’ANPI di Imola, in collaborazione con Coordinamento donne CGIL Imola, Per Le Donne, Trama di Terre e UDI Imola, organizza in occasione del 25 novembre un’iniziativa per approfondire un aspetto della violenza sulle donne geograficamente e storicamente lontano: quello del suo uso sistematico come arma di guerra.
A partire dalla motivazione per l’assegnazione del Nobel per la Pace del 2018 e dunque dalle esperienze e dagli esempi personali di Denis Mukwege e Nadia Murad, intendiamo indagare e approfondire questo tema, fenomeno sistematico dei conflitti bellici ancora attuale.
STORIA
L’iniziativa vedrà l’intervento di Maria Eleonora Landini, componente della segreteria di redazione della rivista Il Mulino, sullo stupro come arma di guerra.
DOCUMENTARIO
Sarà proiettato il documentario “Mwavita – nata in tempo di guerra”, introdotto e commentato dall’autore Daniele Bellocchio (di Gli occhi della guerra) sulla situazione delle violenze sessuali in Congo.
TESTIMONIANZE
Dialogherà con l’autore Giorgia Cardelli, resp. dei progetti di aiuto alle donne che hanno subito violenza dell’Oratorio di San Giacomo, che ci porterà le sue testimonianze dal Panzi Hospiral.
Vi sarà inoltre la lettura a cura di M. Mazzolani di alcuni passi dal libro “L’ultima ragazza”, di Nadia Murad.
Vi saranno inoltre interventi da parte delle associazioni di donne che collaborano all’organizzazione della serata e seguirà il confronto col pubblico.
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Grazia Gistri, da tanti anni insegnante d’italiano a Trama di Terre, ha scritto una poesia su questo tema. La pubblichiamo ringraziandola di cuore:
“Voglio un tribunale permanente
Un tribunale di donne
che rappresenti tutte le donne del mondo.
Ma soprattutto voglio una Norimberga
Per gli stupri della vittoria!
Donne “bottino” di guerra.
Dove il “bottino” non è la donna
Ma il pozzo nero, maleodorante
Della bestialità umana
Che si cerchino i colpevoli!
Per tutte le donne, le ragazze, le bambine
straziate nel corpo,
ma soprattutto nell’anima.
Voglio che si cerchino i colpevoli
Per nome e cognome.
E che senza questi
siano puniti i responsabili
capitani, comandanti
pronti a portare i soldati ad uccidere e ad essere uccisi
nel corpo prima, nella dignità di uomo poi.
Sono colpevoli!
Voglio una Norimberga
Per ogni vittoria di guerra.
Voglio che si insegni
Al figlio di Sherazad
Al padre di Gretel
Al marito di Jang-see
Al fratello di Francesca
All’amico di Jennyfer
Che in guerra la donna non è del nemico,
ma che ha un nome come
Sherazad, Gretel, Jang-see, Francesca, Jennyfer.
Voglio che si sappia
che tutte le donne del mondo compreso
Sherazad, Gretel, Jang-see, Francesca, Jennyfer.
Sono pronte alla condanna.
Voglio che i vincitori
Macchiati di questo orrore
Non trovino più case ad accoglierli
Amore a sostenerli.
Ma il tribunale delle donne.
Solo la pena può redimerli.
Voglio una Norimberga per tutte le donne,
le ragazze, le bambine violate
In Ciociaria dagli alleati.
A Berlino dall’armata rossa.
In Cina dai giapponesi
In Libia dai fascisti di Mussolini.
In Congo dagli stessi congolesi.
In Kossovo, in Sudan e ancora in Libia, in Tunisia, in Vietnam, in Cile, in Tahilandia e………………
Voglio una Norimberga
Per tutte le vittorie di tutte le guerre!
Voglio un cippo in ogni città
Voglio un cippo in ogni luogo
Che ha visto questi delitti
Un cippo in ricordo dell’orrore
Ce n’è uno per i caduti,
ce ne deve essere uno per le donne
chi passa lascia un fiore
Sherazad, Gretel, Jang-see, Francesca, Jennyfer.
Vi passeranno con i loro
Figli, padri, mariti, fratelli, amici
Ed i loro figli, padri, mariti, fratelli, amici
Si sentiranno orgogliosi
Di essere dalla parte delle donne.
Voglio una Norimberga.
Ma ancora nevica
La gatta si è cercata il posto più caldo della casa
Dorme abbandonata
C’è il silenzio della neve
C’è calma e tepore in me
Voglia di pace, di amore
Comunque ………… SI
Una Norimberga per questa pace!”